Salone auto Torino 2025

Questa “News” è una recensione essenzialmente fotografica e non esaustiva del Salone Auto Torino 2025, che ho visitato sabato 28 settembre, pensata per i soci che non hanno potuto vederlo.

Fra tutte le foto che ho fatto ne ho riportate qui di seguito alcune, selezionate non in base a criteri  razionalmente “automotive”,  ma in base alla innovatività o alla rarità delle auto presenti, scusandomi in anticipo per la loro mediocre qualità (che sarebbe stata ben diversa se fossero state fatte dal nostro socio Dallosta, Art Director del CDT di comprovata fama…) dovuta anche alla difficoltà di fotografarle nei rari momenti in cui non erano sommerse da turbe di ammiratori (si sono stimati circa 500.000 visitatori, moltissimi dei quali stranieri).

Fra i commenti alle foto ne ho inseriti anche alcuni un po’ estemporanei, dettati più dall’atmosfera festaiola del “Salone-Sparso” che mirati a illustrare le caratteristiche delle auto fotografate.

Può essere utile terminare questa premessa con qualche dato:
–    erano presenti circa 100 modelli presentati da oltre 50 brand (17 cinesi!) che hanno scelto Torino come vetrina per presentare al pubblico novità assolute o modelli iconici, facendo di questa rassegna qualcosa di ben diverso dal visitare qualche decina di concessionari…

  • le zone cittadine coinvolte (quelle che per un Salone classico sarebbero “l’area espositiva”…) comprendevano Piazza Castello, Piazzetta Reale e parte dei Giardini Reali
  • presenti anche i Centri Stile partner del Salone, fra i quali ASI (Automotoclub Storico Italiano), Mauto (Museo Nazionale dell’Automobile), Automobili Pininfarina, Fondazione Gino Macaluso, GFG Style, Italdesign
  • sono state fatte anche delle “carovane”: il “Supercar Meeting” alla Venaria Reale e il “Festival Car” sulla collina di Revigliasco

Seguendo il percorso che ho fatto, iniziamo con una berlina 4 porte dal vistoso stile sportivo

 

 

 

 

 

 

 

E’ forse una blasonata tedesca? No: è la cinese DongFeng 007!

C’è un po’ di differenza con la Nuova CLA Elettrica della Mercedes! Ma la differenza c’è anche nel prezzo…

 

 

 

Allora la blasonata berlina, magari giapponese, sarà questa?

 

 

 

Ebbene no! Si tratta invece della Denza Z9 GT Dual Mode, ovviamente cinese…

Ci spostiamo di un po’ e troviamo un’auto agli antipodi di quelle precedenti: la Dallara Stradale, sportiva biposto con motore a benzina posteriore/centrale.

 

 

 

 

 

 

 

Un dato a mio parere molto interessante (vedi Scheda Tecnica) è l’accelerazione laterale massima dichiarata > 2 g, che corrisponde ad una velocità in curva superiore del 40 % a quella di un’auto che l’ha “solo” di 1 g, valore già buono per una sportiva!

Questo valore dell’accelerazione laterale è di circa il 50 % superiore a quello più elevato  delle altre auto “estreme”, ossia 1,36 g della Mercedes AMG GT Black Series utilizzata in F1 come Safety Car

https://www.quattroruote.it/news/prove_speciali/2021/12/25/top_10_centro_prove_g_race_accelerazione_laterale.html

Ecco la Polestar 5.

 

 

 

 

Polestar è l’ex “Divisione ad Alte Prestazioni”  della Volvo, adesso di proprietà del gruppo (cinese ovviamente…) Geely Holding.

Mantenuto tuttavia “svedese” lo stile delle Specifiche Tecniche (e  soprattutto molto calibrate le Note…) scritte con un approccio opposto a quello propagandistico attualmente in voga, mirato ad attirare clienti con dichiarazioni “pompier”

Una Ferrari e una Porsche in un suggestivo Technicolor…

 

 

 

Le 4 foto successive consentono di confrontare facilmente la trasformazione che l’aspetto della “medesima” auto, in questo caso la Renault R4, ha subito in circa 6 decenni passando da quella originaria degli anni ’60 a quella E-Tech Electric attuale

 

 

 

 

 

 

 

Il retro della “nonna” era un quadrato di 1 metro e mezzo x 1 metro e mezzo; quello della “nipote” si è vistosamente abbassato e allargato

 

 

 

 

 

 

 

L’essenziale Panda 4×4 Strip del 1980 e la Grande Panda Hybrid attuale iper-tecnologica

 

 

 

Non potevano mancare:

 

 

 

 

 

 

 

Un mito senza tempo (inutile mettere il nome del modello…) e la sua pronipote 500 Hybrid Torino

Andando verso i Giardini Reali…

 

 

 

 

La Corvair Testudo di Bertone, incredibile prototipo del 1962

 

 

 

La Bugatti Chiron dell’Italdesign: anche se è in produzione da 25 anni (!) è difficile vederne una per la strada…

 

 

 

 

La Ramarro di Bertone, innovativa auto sperimentale del 1984 di colore rigorosamente “verde ramarro”

 

 

 

 

La stravagante A112 “Runabout” del ’69 sempre di Bertone, antesignana della X1/9

 

 

 

 

 

 

 

E per finire questa rassegna fotografica, qualcosa di più “classicamente moderno”…

La Mercedes-AMG GT 63, già citata in precedenza come Safety Car in F1

 

 

 

L’aggressivo frontale della iper-sportiva BMW M4 CS

 

 

 

 

Come frontale, questo della Maserati MCPURA Cielo” non sfigura a mio parere di fronte a nessun altro… e neanche il design complessivo!

 

 

 

Lotus,  marchio noto per essere stato fra l’altro un glorioso Team britannico di F1, è ora di proprietà del gruppo cinese Geely ed ha radicalmente cambiato il suo stile costruttivo.

Un tempo costruiva “go-kart stradali” (lo spider Elise e il coupé Exige, di massa minore di 800 kg)  mentre ora fa auto come l’elettrica Evija (massa intorno ai 1.700 kg) che, a giudicare dall’aspetto, fa pensare che forse si guiderebbe bene anche con un joystick!

 

 

 

 

 

 

 

Non solo, ma è marchiato “Lotus” (fra virgolette…)  anche questo Mega-SUV Eletre (massa di oltre 2,7 t).

 

 

 

 

Termino questa incompleta “rassegna” con un confronto fra due motori agli antipodi: uno a benzina (1.500 cmc 132 CV) della Mazda MX-5 Homura, grintosa spiderina a trazione posteriore, e l’altro elettrico (214 CV) della Jeep New Compass, quasi-fuoristrada a trazione anteriore.

 

 

 

Il Club Dirigenti Tecnici ringrazia Giovanni Zurlo autore del report e delle fotografie contenute in questo articolo.

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