TRANSUMANESIMO
Il concetto di selezione naturale, formulato da Charles Darwin nel suo libro “L’origine delle specie” nel 1859, si riferisce al processo tramite il quale gli organismi meglio adattati all’ambiente hanno maggiori probabilità di sopravvivere e riprodursi, trasmettendo i loro tratti vantaggiosi alle generazioni successive. Nel contesto della natura umana, questo concetto di selezione suggerisce che gli individui con tratti fisici o comportamentali che conferiscono un vantaggio in termini di sopravvivenza e successo riproduttivo abbiano maggiori possibilità di trasmettere i loro geni alle generazioni successive.
Questo processo contribuisce a plasmare l’evoluzione dell’umanità nel corso del tempo. L’introduzione di molte tecnologie ed i progressi scientifici e sociali hanno influenzato il processo di selezione naturale dell’umanità. In particolare, la medicina moderna, l’igiene, la disponibilità di cibo, l’accesso all’istruzione e altre innovazioni hanno ridotto la pressione selettiva che l’ambiente naturale può esercitare sull’evoluzione umana. È importante notare che l’evoluzione non avviene solo a livello individuale, ma anche a livello di popolazione. Ciò significa che le differenze genetiche tra le popolazioni umane possono accumularsi nel corso del tempo attraverso processi evolutivi (come la migrazione e l’isolamento riproduttivo).
In sintesi, l’evoluzione è un processo continuo che si verifica in tutte le popolazioni biologiche, compresa la specie umana. L’evoluzione avviene attraverso la variazione genetica e la selezione naturale: l’uomo continua a sottostare all’evoluzione, anche se le pressioni selettive ed i fattori che guidano l’evoluzione sono diversi rispetto al passato. Il transumanesimo è un movimento che cerca di portare avanti l’evoluzione proponendo l’adozione e l’applicazione di tecnologie avanzate per ampliare e migliorare le capacità umane. L’obiettivo è quello di superare i limiti biologici del corpo umano attraverso l’uso di intelligenza artificiale, ingegneria genetica, neuroscienze, nanotecnologie e altre discipline correlate.
Attraverso la modifica genetica, potremmo manipolare il nostro codice genetico per eliminare malattie ereditarie o migliorare le prestazioni fisiche e cognitive. L’uso di impianti cibernetici ci consentirebbe di integrare componenti tecnologici nel nostro corpo, migliorando le nostre capacità sensoriali o fornendo una connettività diretta con i dispositivi digitali. L’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata per migliorare le nostre capacità di apprendimento e di analisi, superando le limitazioni della mente umana. Ciò nonostante, il transumanesimo solleva questioni etiche complesse. Ad esempio, ci si interroga sull’effetto di tali modifiche sul concetto stesso di identità umana, sulla possibilità di creare disuguaglianze sociali accentuate tra coloro che possono permettersi queste tecnologie e coloro che no, e sulle implicazioni a lungo termine delle modifiche sul piano sociale e culturale.
L’uso opprimente della tecnologia richiede una riflessione critica sui confini etici, scientifici e sociali dell’enorme potenziale offerto poiché si rischia di plasmare il futuro dell’umanità nel modo sbagliato od addirittura la perdita dell’umanità stessa attraverso la fusione uomo-macchina. È corretto affermare che il transumanesimo si contrappone alla selezione naturale? La scienza e la tecnica saranno gli strumenti attraverso i quali l’uomo si evolverà consapevolmente per controllare il proprio destino? Il libro della Genesi, ci ha già insegnato qual è il destino dell’uomo e le conseguenze che ne derivano quando sceglie, da solo, la conoscenza…stiamo forse per “staccare la mela” una seconda volta?
di Ezio Bellini