L’uomo, dalla prima rivoluzione industriale in avanti, è diventato sempre più energivoro; va anche detto che la popolazione mondiale da quell’epoca è aumentata di 8 volte, essendo arrivata oggi a 8 miliardi di esseri umani.
E naturalmente i consumi di energia globali sono cosi cresciuti nel tempo, da portare un influenza non trascurabile sul cambiamento climatico, problema ormai all’ordine del giorno nei maggiori Paesi al mondo, con l’urgenza di trovare soluzioni carbon free il più rapidamente possibile, anche in ragione poi dei lunghi tempi di attuazione delle stesse.
E sapendo che è praticamente impossibile ridurne i consumi, se non in minima parte, in quanto un’ipotesi di decrescita è contro la natura umana. Dunque, l’Energia è diventato un problema enorme che è stato esasperato ancora di più dalla guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa, dagli esiti ancora incerti e pieni di preoccupazione. È evidente che il nostro futuro è legato all’energia e quindi alle strategie e politiche di produzione della stessa, da cui molto dipendono anche i futuri assetti climatici del pianeta terra; e le strategie e le politiche che adotteremo dipendono in massima parte dalla scienza e dalle tecnologie di cui oggi l’uomo dispone, tenendo anche conto che all’anno 2050 dovremo arrivarci con l’azzeramento delle emissioni climalteranti del Pianeta Terra, per tentare di evitare di incontrare “il famoso punto di non ritorno”.
Quindi l’energia è un problema urgente, per tutti!
IL CDT ha deciso di occuparsene, e lo facciamo con una serie di articoli di tipo tecnico-scientifico che pubblicheremo sulla nostra rivista, il CDTCockpit, cercando di esplorare le varie forme di energia che oggi la scienza e la ricerca ci mettono a disposizione; cercheremo di farlo stando lontano da giudizi e indicazioni ma cercando di portare elementi utili a far crescere la consapevolezza in ognuno dell’enormità del problema “energia-clima”. Parlando di Energia non si può non fare un riferimento ad Enrico Fermi e Enrico Mattei, in quanto entrambi in tempi non così lontani avevano avuto delle visioni; il primo per aver realizzato il primo reattore nucleare al mondo, dimostrando come da una reazione a catena nucleare uranio-grafite, si potessero generare grandi quantità di energia pulita. Il secondo per avere voluto perseguire una strategia di indipendenza energetica dell’Italia, facendo ricorso alla molteplicità di fonti che il ns paese possiede.
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