“BIENNALE TECNOLOGIA” AL POLITECNICO Dialogo su: “La tecnologia come alleato dell’uomo per la salvaguardia ambientale”

– Luca Dal Fabbro, Presidente IREN

Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino

Aula 7 ore 14,30 – 11 novembre 2022

Più bello del solito vedere il Politecnico vestito a festa, con bandiere, striscioni e pannelli colorati nel pieno della kermesse della “Biennale Tecnologia” e riempie il cuore di gioia vedere i suoi tanti studenti che popolano gli spazi esterni, quelli interni, i corridoi e le Aule ove si tengono una buona parte degli eventi della Biennale, tutti con la curiosità negli occhi e la voglia di scoprire cose nuove, utili a tracciare la loro strada e a mettere in atto i loro progetti di cui c’è tanto bisogno nel nostro futuro.

 

Il Politecnico di Torino: un Ateneo, ormai a forte impronta internazionale già da qualche anno, fiore all’occhiello della nostra città, luogo dell’alta formazione e della ricerca applicata da dove usciranno le competenze del futuro che daranno nuovi sbocchi e nuove idee di sviluppo al nostro territorio e non solo; un organizzazione di 40.000 persone, di cui 35.000 studenti, provenienti da molti paesi al mondo, il resto docenti e dipendenti.

Biennale Tecnologia, un evento straordinario per la città di Torino, molte le Sedi coinvolte con baricentro sulla sede centrale del Politecnico in Corso Duca degli Abruzzi, con più di 280 Relatori e oltre 130 eventi organizzati, tutti orientati alla Tecnologia come elemento vitale per guidare il corso dell’Umanità nel tempo a venire, denso di nubi da diradare.

Ed è proprio su questo che si è sviluppato l’interessante dialogo tra il Rettore Saracco e il Presidente di IREN, Luca Dal Fabbro, affrontando il tema “la tecnologia come alleato dell’uomo per la salvaguardia ambientale“.

Saracco ha menzionato lungamente i tre macro problemi dell’Umanità, con il bisogno di democrazia e libertà come necessità vitale dei popoli, la riduzione delle crescenti diseguaglianze economiche e sociali che stanno caratterizzando la nostra epoca e infine la lotta al riscaldamento globale che se non controllato toccherà pesantemente le economie del mondo in modo disastroso!

Certo nel mondo il benessere e la qualità della vita sta aumentando, globalmente il mondo va meglio, tuttavia contemporaneamente ci sono aree nel mondo alla fame e fasce di popolazione, anche in Occidente, che si sono impoverite e dove le diseguaglianze sono palesi, come spiega il Rettore.

Tutti problemi a matrice globale, non di facile soluzione e con impatti temporali di medio-lunga scadenza, con la consapevolezza che non si può più ragionare a 6 mesi/1 anno e non più solo in termini di profitto e ritorno economico, come sottolinea anche Dal Fabbro.

Particolarmente la lotta al riscaldamento globale richiederà azioni urgenti con risultati molto lontani nel tempo, la sensibilità dei vari paesi è aumentata certamente, particolarmente in Occidente, ma i risultati finora sono piuttosto scadenti perché alcuni Paesi non sono allineati, la Cina in primo luogo.

Sarà un problema molto complesso da risolvere, quello del riscaldamento globale, perché L’Europa molto sensibile alla questione incide nella produzione di CO2 solo per il 6%, ma la Cina che invece è il maggior produttore di CO2 continua ad attivare centrali tossiche per l’ambiente ma al tempo stesso è il maggior produttore mondiale di Batterie e Fotovoltaico che usa l’Occidente proprio, invece, per salvaguardare l’ambiente! Insomma una situazione molto complessa che delinea anche nuovi scenari geopolitici, ove la Cina che già non é un attore mondiale di secondo piano, diventerà sempre di più determinante.

Quindi lo scenario che traccia il Presidente IREN evidenzia molte preoccupazioni a fronte delle quali occorre trovare nuovi strumenti ed entrare sempre di più nell’ottica della pianificazione per risolvere i problemi; vengono portati alcuni esempi delle prime conseguenze del riscaldamento globale che comporta l’incremento delle temperature di mari e oceani e naturalmente dell’atmosfera.

In seguito a questo e anche delle aumentate turbolenze climatiche si stanno cambiando le logiche di progettazione di navi e aerei per tenere conto delle incrementate sollecitazioni sugli scafi e sulle ali; i maggiori impatti di energia d’urto che proverranno dalle correnti marine e dalle correnti d’aria porteranno maggiori stress meccanici alle strutture.

I produttori francesi di champagne stanno pensando di spostare le loro produzioni più a nord, ad esempio nel Regno Unito, per evitare le maggiori temperature che avremo alle nostre latitudini, tenendo presente che senza azioni di mitigazioni la temperatura media terrestre potrebbe arrivare ai +3°C circa, per la fine del secolo.

Dunque, c’è chi guarda avanti e pianifica e anche il mondo finanziario sta investendo molto su questo per mitigare le conseguenze che il riscaldamento globale porterà su tutta l’economia.

La situazione di siccità della scorsa estate ha obbligato la Francia a bloccare 3 centrali nucleari, perché mancava l’acqua per il raffreddamento dei reattori.

C’è quindi bisogno di nuove tecnologie e di nuovi strumenti, ma anche dello sguardo lungo in avanti per pianificare i percorsi di miglioramento e gli obiettivi da raggiungere, dice Dal Fabbro; parlando di energie alternative, ad esempio, si cita l’energia geotermica di cui il ns sottosuolo abbonda, parlando di 7.000 Megawatt da estrarre!

Le parole di Saracco sono sempre aperte alla luce: i nostri giovani saranno parte della soluzione e il Politecnico sta guardando in questa direzione per formare competenze multidisciplinari ove il mix tecnico/scientifico-umanistico permetterà di esprimere nuove visioni, con l’approccio dell’umiltà che da sempre fa diventare le persone migliori!

Il Club CDT dell’UI di Torino ha presenziato all’evento e questo ha dato l’opportunità, nella fase finale di Q&A, di toccare l’argomento della sintesi clorofilliana e i benefici da forestazione e anche l’idea di pensare a corsi di formazione in Ingegneria Forestale

Antonio Errichiello
Presidente CDT

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